CENT'ANNI DI LEICA in 100 scatti
gennaio 2016
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Corriere.it - 12 maggio 2014
FOTOGALLERY di Corriere.it
Leica compie un secolo di vita. Esattamente nel 1914 viene prodotta Ur-Leica, la prima macchina fotografica tascabile con rullino da 35 mm, con formato della pellicola 24x36. Una rivoluzione per quei tempi perché consentiva, grazie al caricatore metallico di cambiare pellicola all’aperto. In presenza di luce. Un altro punto di forza erano le lenti Leitz, molto luminose, consentivano già allora di scattare foto con poca luce. A
Oskar Barnak (1879-1936) un ingegnere della officine ottiche Leitz di Wetzlar, va il merito dell’invenzione. Lui era un grande appassionato di foto e dobbiamo alla sua cattiva salute l’invenzione che rivoluzionerà il mondo degli scatti. Infatti, soffriva di asma e questo gli rendeva difficile trasportare l’ingombrante treppiede con le pesanti lastre metalliche, appesantire da parecchi chili di attrezzatura.
«Un piccolo negativo per grandi foto». Questa l’idea di partenza di Barnak per realizzare una macchina fotografica piccola, leggera e con ampia autonomia, senza rinunciare a negativi di qualità. Come spesso capita la sua invenzione all’inizio benne derisa. La Ur-Leica fu definita come: «un giocattolo da borsetta per signora».
Nei 100 scatti della fotogallery viene ripercorso un secolo di storia, con le foto più famose. A partire da quella di Alberto Korda che immortala
Ernesto Che Guevara nel 1960. La foto diventerà un’icona mondiale e verrà riprodotta su milioni di poster. Poi la celebre foto
«il bacio». Siamo Times Square, 15 agosto 1945. Alfred Eisenstaedt riprende con una Leica IIIa il bacio appassionato tra un marinaio e un'infermiera. Passerà alla storia come simbolo della fine della Seconda Guerra Mondiale. Altro scatto immortale è quello del «miliziano morente» di
Rober Capa. Ritrae un soldato repubblicano colpito a morte. Fu scattata dal basso nel 1936 dalla trincea in cui si trovava il fotografo durante la guerra di Spagna.
Da ricordare la drammatica immagine della «bimba nuda» che fugge dai bombardamenti americani in Vietnam, fotografata da Nick Ut nel 1972. Diventata poi un manifesto di pace. E Eddie Adams, fotoreporter di guerra per Associated Press che immortala nel 1968 il preciso istante in cui il generale della polizia di Saigon uccide un sospetto vietcong per strada. Grazie a questo scatto, Adams vinse l’anno seguente il
Premio Pulitzer per la fotografia.
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