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Corriere Viaggi - 10 ottobre 2013

Quando i cani fiutano e iniziano a raspare la terra, difficilmente sbagliano. Lì sotto si trova un tartufo. Siamo nei boschi delle Langhe, in compagnia di Michele, un “trifulao” di 52 anni. L’arte della raccolta dei Diamanti Bianchi” così li chiamano qui, lui l’ha imparata da quando a 11 anni iniziò a seguire lo zio per imparare “la cerca”. Il lavoro del trifulao è duro. Si esce con i cani la notte. Vuoi per le migliori condizioni di raccolta, vuoi per non farsi vede dagli altri cercatori. Ognuno è geloso del territorio in cui si muove e conosce a menadito gli alberi buoni dove scavare. Tra Langhe e Roero i trifulao certificati con patentino sono 4 mila. Ma nei boschi tra ottobre e gennaio ne circolano almeno il doppio.

Da oggi anche i turisti che vogliono condividere le emozioni della ricerca si possono prenotare a TartufLanghe (tel.0173.361414) a Piobesi d’Alba, gestita dalla famiglia di Beppe Montanaro. Passerete un piacevole pomeriggio camminando nei boschi con cani e trifulao. Alla fine è prevista la degustazione in cantina dove trovate tante specialità artigianali al tartufo: paste, salse e formaggi.
Alba e dintorni in questo periodo offrono al visitatore il meglio. Il culmine arriva con l’ 83esima Fiera Internazionale del tartufo bianco che apre i battenti sabato 12 ottobre e dura fino al 17 novembre. Sei settimane ricche di eventi enogastronomici e culturali incentrati su sua maestà il “tuber magnatum pico”. Quest’anno ci sarà spazio per i “Foodies in erba”, con laboratori di cucina dove i più giovani sono impegnati ai fornelli.

Una mostra fotografica ricorderà Giacomo Morra, il “papà” della Fiera, in occasione dei 50 anni dalla sua scomparsa. Domenica 10 novembre torna l’Asta Mondiale del tartufo al Castello di Grinzane Cavour, in collegamento con Hong Kong. Il programma degli eventi lo trovate sul sito fieradeltartufo.org. Ma quanto costerà quest’anno? «Siamo ancora a inizio stagione – spiega Maurizio Carbone – direttore del Centro studi tartufo d’Alba – ma possiamo ipotizzare un prezzo che parte da 3 mila euro al chilo». Il che, tradotto per il buon gustaio che al ristorante ne gradisce una grattugiata, significa 20-25 euro a piatto.

Ed è quanto offre Bovio a La Morra (0173.590303), ristorante storico gestito da Alessandra ai tavoli e Marco in cucina. Oltre al prelibato “tuber” sui Tajarin e ai Tortelli in toma piemontese, trovate un buon menù degustazione da 45 euro. Nelle langhe il tartufo sposa il vino. Un assaggio (5 euro a bicchiere) si fa alla blasonata cantina Rocche di Costamagna (0173.509225), che vanta un Regio Decreto di avvio dell’attività vinicola del 1841. Qui tra aneddoti di famiglia Alessandro Locatelli vi farà gustare Nebbiolo doc, inclusa la novità del Rosè.
Diverse le opportunità per alloggiare in zona. Dalle raffinate camere di Corte Gondina (0173.509781) nel centro di La Morra, dove potrete rilassarvi in una Spa personale (da 125 euro).

Per gli amanti della natura niente di meglio delle casette in legno dell’Eco Lodge di Cherasco (0171.699600). «Sono alloggi indipendenti a impatto zero, alimentati da celle solari – dice Gianpiero Garelli – immersi nel verde delle Langhe». Alla mattina nella stanza del contadino si gustano torte e pane fatto in casa da Adrienn. Un’atmosfera raffinata con vista mozzafiato sui vigneti la godete dalle stanze (da 220 euro) del Palas Cerequio (0173.50657). Di fronte a 16 ettari di colline da dove partono tranquille passeggiate tra i vigneti. Non solo. «In cantina si assaggiano 300 etichette di Barolo dei maggiori produttori – spiega Stefano Chiarlo – assaporare per aziende e annate».

Non mancano gli alloggi in agriturismo, come a Sinio, sopra Grinzane Cavour. Nelle Cantine Rivetto (tel.0173.613380) oltre alla degustazione, trovate tranquille camere con vista sulle colline di Serralunga (da 65 euro). Da non perdere una visita al Museo del Vino nello storico Castello di Barolo (ingresso gratuito) per seguire il percorso della “bevanda degli dei” nel corso dei secoli. Accanto l’originale Museo dei Cavatappi (ingresso 4 euro), ne sono collezionati 1400. Raccolti negli anni da Paolo Annoni. Sarà lui a guidarvi tra le curiosità di questo “strano” strumento ideato dagli uomini per stappare bottiglie. In zona si pranza alla Locanda in Cannubi (0173.56294), un ex cascina del ‘700 ristrutturata, da prendere i “Bajarin”, le gustose fettuccine della casa, impastare con Barolo (da 40 euro). I piatti sono accompagnati da una buona selezione di vini, anche bianchi.

Ad Alba l’alloggio consigliato è Villa La Favorita (338.4715005), un’oasi di pace a pochi passi dal Duomo. Prezzo da 120 euro inclusa una prima colazione “regale” a base di torte salate e dolci. A preparali con cura è Roberta che, oltre a farvi sentire a casa vostra, è una miniera di consigli su cosa fare e dove andare. In centro Alba la cena si può fare da La Libera (0173.293155), un locale ben curato dove mangiare Trippa di vitella in umido e Battuta di Fassona (45 euro). A una decina di chilometri trovate il Castello di Pollenzo, residenza sabauda patrimonio dell'umanità.

Obbligata una sosta all’Osteria Murivecchi di Bra (0172.431008). Antica casa contadina dell’800 annessa alle storiche cantine Ascheri. Da assaggiare, dopo la salsiccia cruda di Bra gli gnocchi al formaggio Castelmagno, fatti a mano da Maria Teresa (da 30 euro). Vale la pena visitare le cantine in compagnia della pimpante “nonna Cristina”, memoria storica della famiglia. Vi guiderà con curiosi aneddoti e racconti tra botti ed etichette d’annata. Impossibile poi non avere voglia di tornare ancora nelle magiche Langhe.

Articolo e Fotogallery di Corriere.it

twitter @utorelli






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