PadFone Asus, il trittico hitech
maggio 2012
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Un «tre in uno» fino ad oggi non si era mai visto. Perché parliamo di smartphone, tablet e tastiera integrati in un solo dispositivo mobile. Di fatto un telefonino che si trasforma in notebook, per risolvere il problema dei tanti cybernauti che spesso viaggiano con più dispositivi in borsa. A proporre il «trittico hitech» è ancora una volta
Asus, che già nel 2011 ci aveva stupito con Transformer. Un tablet da 10 pollici che si trasformava in computer portatile. Adesso l’azienda taiwanese supera sé stessa, aggiungendo uno telefonino.
Il nome del nuovo nato è
PadFone. Arriverà sugli scaffali dei negozi il prossimo mese di giugno, a un prezzo di 699 euro. Corriere Economia lo ha provato in anteprima. Per capirne in modo completo il funzionamento, bisogna prima valutare i tre pezzi che lo compongono. E poi si assemblano come in mattoncini Lego per formare un tutt’uno.
PadFone da solo pesa 129 grammi, è uno smartphone da
4,3 pollici realizzato in tecnologia AmoLed ed equipaggiato con sistema operativo Android 4.0. Dunque con tutti i vantaggi offerti da servizi e app di Google. La fotocamera posteriore presenta una risoluzione di 8 MegaPixel, ideale per scatti fotografici e riprese di filmati in alta definizione. Mentre quella anteriore da 1,3 MegaPixel serve per videochiamate. Il sistema supporta schedine di memoria MicroSd fino a 32 GB, mentre ogni operazione viene gestita dal sofisticato
Qualcomm Snapdragon S4, un processore dual core veloce e performante.
Station è invece il tablet vero e proprio, parliamo di uno schermo multi-touch da 10,1 pollici, da solo pesa 724 grammi ed opera abbinato alla tastiera Dock (il terzo pezzo) che espande il sistema con due porte Usb e un lettore di memory card multiformato.
A questo punto una volta che le tre parti vengono bloccate con un’operazione di pochi secondi, l’utente porta con sé tutto quello che gli serve per lavorare in mobilità. Di fatto il sistema diventa un notebook con applicazioni Android. La versatilità è resa possibile dalla tecnologia
DynamicDisplay che consente di passare dallo schermo compatto di PadFone al display da 10,1 pollici della Station e viceversa. Adattando in tempo reale ogni applicazione alle dimensioni.
Non solo. La soluzione consente di risparmiare perché la connessione Internet utilizzata in mobilità è quella 3G del PadFone, dunque viene usato un solo piano tariffario utile anche per il tablet. Che in ogni caso risulta equipaggiato con collegamento WiFi e Bluetooth. Interessante la soluzione adottata dai tecnici taiwanesi per i consumi energetici.
Ognuno dei tre pezzi ha una propria batteria, ma quando si mettono assieme si ricaricano a vicenda e sommano il numero di ore di lavoro. Col risultato che l’utente dispone su PadFone di un’autonomia record di
102 ore di conversazione. Inoltre Una volta connessi, PadFone assicura alla Station tutta la capacità di elaborazione e archiviazione, condividendo fotografie, documenti e giochi, con sincronismo automatico di file e informazioni.
PadFone prevede una serie di accessori come ad esempio
StylusHeadset (prezzo 49 euro). Una speciale stilo utile per disegnare e scrivere direttamente sulla superficie tattile dello schermo, ma anche come auricolare per rispondere alle telefonate in arrivo. Il difetto? Benchè la struttura meccanica si presenta robusta, bisogna prestare attenzione all’inserimento dello smartphone nel tablet. Nel caso si rovinassero i punti di connessione, l’intero “giocattolo hitech” smetterebbe di funzionare.
SCHEDA
Asus, PadFone
Pro: 102 ore di conversazione
Contro: parti meccaniche
Prezzo:
699 euro (PadFone + tablet),
149 euro la tastiera