Arduino Due ha il cuore dell'iPad
maggio 2012
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Volete costruirvi un antifurto per la casa? Oppure collegare il lettore Mp3 alla videocamera per aggiungere effetti speciali ai vostri filmati? Allora Arduino Due fa per voi. Si tratta di una schedina elettronica poco più grande di una carta di credito, ma con potenza di calcolo e versatilità paragonabili a un computer. Le applicazioni spaziano dal campo amatoriale del “fai da te”, alla didattica. Ma serve anche alle Pmi per realizzare sistemi di controllo per la domotica e l’automazione industriale. Verrà presentata sabato
19 maggio al Maker Faire di San Mateo in California, nel cuore della Silicon Valley.
Ma il dispositivo digitale è interamente progettato e prodotto nel nostro Paese. Il suo inventore è
Massimo Banzi, monzese classe 1968, un personaggio famoso nella comunità scientifica internazionale. Da quando apparve sul mercato Arduino Uno il prototipo da laboratorio (siamo nel 2005) e lui sdoganò il concetto di
“open hardware”. In modo analogo a quanto aveva fatto Linus Torvalds quando inventò l’open software, aprendo le porte a Linux e al mercato dei programmi “free”.
Spiega Banzi a Corriere Economia: «da subito abbiamo reso disponibili progetti e specifiche tecniche per realizzare l’hardware, accompagnato dalle istruzioni per programmare la schedina». Così ogni dettaglio costruttivo e riga di software si trovano sul web, con tanto di lezioni e corsi interattivi sull’utilizzo. E a riguardo sono già stati scritti decine di libri su applicazioni e servizi. Inoltre attorno alla schedina principale è nato un ecosistema di sensori e dispositivi elettronici, prodotti da terze parti, per aumentarne il campo d’impiego. Fino ad oggi la prima versione è stata venduta in
300 mila esemplari. Si acquista online a 20-25 euro, ma nel mondo esistono centinaia di cloni e aziende che lo producono.
Con l’arrivo di Arduino Due siamo a una svolta in termini di prestazioni tecniche, perché aumentano velocità di elaborazione, l’espansione di memoria e la possibilità di collegamento con il mondo esterno. Il motore della schedina è un sofisticato processore a
32 bit della serie Arm (Advanced risc machine). «Una famiglia di processori cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni, perché è la stessa usata dai produttori di smartphone e tablet». Dunque il cervello di Arduino Due è analogo a quello scelto da Apple e messo a bordo di iPhone e iPad.
La frequenza di 84 MegaHertz gli conferisce una grande potenza di calcolo, ma allo stesso tempo risulta “risparmioso” di energia, dunque adatto per sviluppare sistemi digitali alimentati da batterie a basso consumo. Non solo. Dal punto di vista tecnico la presenza di una porta Usb 2.0 da 480 Megabit/secondo permette di collegarlo in modo diretto a chiavette di memoria, macchine fotografiche e lettori Mp3. E per quanto riguarda il prezzo? La cifra definitiva di Arduino Due sarà resa nota sabato. Ma dovrebbe attestarsi attorno a
40 euro.