Ludopatie: ci pensa il software GRSystem
marzo 2012
archivio >>
E’ made in Italy il software che aiuterà a combattere la ludupatia. Termine con il quale si identificano le varie sindromi legate al gioco compulsivo. Un fenomeno quello del gioco d’azzardo patologico (Gap) che ormai investe secondo le stime Eurispes da 500 mila a 700 mila giocatori. E sta assumendo rilevanti implicazioni sociali ed economiche. Il software in esame si chiama
GRSystem ed è stato sviluppato da un team di ricercatori di Gioco Responsabile di Torino. Analizza i comportamenti del giocatore e lo avvisa con opportuni messaggi quando entra nella fase compusiva. Fino ad arrivare a limitarne l’uso.
Presentato lo scorso 7 marzo alla Commissione Affari sociali della
Camera dei Deputati riunita in sede di indagine conoscitiva. Un programma che gira in parte sul web con tecnologia cloud (per monitorare i giochi online), e in parte viene implementato su circuiti digitali (per le slot-machine). A bordo delle schede elettroniche trovano posto sofisticati processori muniti di memoria associativa, in grado cioè di modificare in modo dinamico le informazioni da elaborare. Ci spiega a proposito il presidente
Matteo Temporin, nonché docente di metodi per la gestione della conoscenza alla Cattolica di Milano: «l’architettura sui cui si basa l’apprendimento di GRSystem per monitorare i giocatori e prevenire ludopatie, deriva dall’integrazione di varie discipline come psicologia, linguistica, scienze sociali e informatica».
GRSystem appartiene ai cosiddetti “programmi dinamici”, grazie ai quali è possibile prevenire l’insorgere di dipendenze da gioco. Si configura come un software che opera secondo criteri di
intelligenza artificiale. Analizza i comportamenti delle singole sessioni di gioco e le interpreta in maniera coerente seguendo gli standard Sogs. Acronimo di South Oaks Gambling Screen, che rappresenta lo strumento più diffuso al mondo per diagnosticare i comportamenti patologici dei giocatori. Sviluppato da una equipe di specialisti del South Oaks Hospital di New York.
I criteri di monitoraggio non risultano riferiti all’ipotetico giocatore medio, bensì vengono di volta in volta personalizzati in base ai singoli gambler. «Questo perché GRSystem è in grado di apprendere e valutare sia i dati storici – spiega
Andrea Polo, l’economista del team torinese – sia le dinamiche di gioco peculiari di ogni giocatore». Tutto in tempo reale con margini d’errore limitati. In concreto quando il giocatore si trova di fronte ad un gioco online o a una “macchinetta” vengono monitorati molteplici parametri, tra cui: la tipologia di gioco, il tempo di permanenza, la quantità delle giocate, quanto tempo intercorre nel premere i pulsanti, quanti dei soldi guadagnati vengono rigiocati.
Naturalmente per i giochi via Internet il monitoraggio terrà conto anche dei dati immessi dal giocatore all’atto dell’iscrizione. «Il software analizza e profila chi gioca – continua Poli – determinando l’insorgere di fenomeni ludopatici». Ad oggi è terminata la fase di sperimentazione e test per i giochi online, entro un paio di mesi sarà ultimata anche quella relativa a videolotterie, slot e sale giochi. La parola passa poi ad
Aams (Amministrazione autonoma monopoli di stato) per la decisione finale sulle modalità di applicazione. Il problema è rilevante e va risolto.