Così Yahoo! vi farà dimenticare Google
maggio 2010
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Primi risultati positivi della cura di Carol Bartz a Yahoo! A poco più di un anno dal suo insediamento come Ceo, l’azienda di Sunnyvale chiude il primo trimestre 2010 con un utile netto di
310 milioni di dollari. Più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo 2009. E gli investitori ringraziano la fist lady della Silicon Valley, intascando 15 centesimi di dollaro per azione, al netto delle tasse. Così dopo due anni di rallentamenti, l’eterno rivale di Google, torna a navigare in acque meno agitate.
Merito di Carol, sessantun’anni originaria del Minnesota e laureata in computer science. Aspetto dolce, ma carattere di ferro, combattiva. Con una gestione pragmatica delle aziende che ha guidato. Come i 14 anni passati in Autodesk (l’azienda di Autocad), dove ha fatto schizzare di cinque volte il fatturato. Adesso in Yahoo! dopo avere sostituito il fondatore Jerry Yang, considerato troppo rigido e poco diplomatico nel gestire la questione Microsoft, si trova alla guida di un colosso da
13 mila dipendenti con un fatturato 6,5 miliardi di dollari. Corriere Economia l’ha incontrata i giorni scorsi a Londra, durante una delle sue rare visite in Europa.
In questi 15 mesi ha riportato in attivo Yahoo! E si prepara a contrastare con forza Google. Come ha fatto?
«Per prima cosa un’iniezione di fiducia, facendo capire che eravamo ancora forti e avremmo dato battaglia. Poi dal quartiere generale di Sunnyvale ho agito con tempestività sul fronte del contenimento costi e del necessario ricambio del management. Infine sono riuscita a riposizionare il business, con nuove strategie. Prima tra tutte la messa a punto dell’accordo con Microsoft, per integrare le potenzialità dei nostri due motori di ricerca».
Ci spiega i termini dell’accordo che si concretizzerà nei prossimi mesi?
«Lo scorso febbraio abbiamo ricevuto il via libera dal dipartimento di Giustizia degli Usa e dalla Commissione Europea. Così assieme a Microsoft collaboreremo per sviluppare algoritmi di ricerca più potenti e veloci, traendone reciproci vantaggi. Inoltre Yahoo! si occuperà della forza vendita verso i principali inserzionisti».
Con l’obiettivo di contrasterete Google su uno dei punti di forza?
«Diciamo di si, anche se abbiamo caratteristiche che ci distinguono nettamente dall’azienda di Mountain View».
Quali sono?
«Sappiamo che la maggiore quota degli introiti Google arriva dal motore di ricerca. Dove loro sono più forti. Ma diciamo che si presentano agli utenti con una home-page bianca per effettuare le ricerche sul Web. Invece Yahoo! propone un ambiente software personalizzato, dove l’utente inserisce le preferenze su contenuti e servizi. Questi li ritroverà poi identici su telefonino e televisore. Col vantaggio di operare in pagine grafiche omogenee, con interfaccia semplice e veloce da caricare».
In questa direzione va letto l’accordo che avete appena siglato con Samsung?
«Certo. L’azienda coreana è presente sia nel mercato della telefonia mobile che nelle Tv. Dunque rappresenta il partner ideale per portare la home-page di Yahoo sui cellulari di nuova generazione. Ma anche attraverso un semplice widget sullo schermo di un televisore in alta definizione».
Con quali vantaggi per i 600 milioni di utenti Yahoo! sparsi nel mondo?
«Possono accedere in modo indifferente agli stessi servizi quando sono in viaggio o seduti in poltrona. Dalle amicizie su Facebook e Twitter, alle news di sport e finanza. Piuttosto che le pagine di intrattenimento».
Tornando a Microsoft considera chiuso la trattativa per la cessione di Yahoo!, lo scorso anno si parlava della ragguardevole cifra di 36 miliardi di dollari?
«Per ora direi che il capitolo è chiuso. Abbiamo fatto l’accordo sui motori di ricerca. Ma poi ognuno va per la sua strada. Però da Ceo sono convinta che ogni azienda può diventare appetibile per operazioni finanziarie».
Lei ha fama di essere una donna determinata, a volte anche dura con i dipendenti. E’ vero?
«Dò la massima fiducia a quelli che lavorano con me, però esigo altrettanta chiarezza e trasparenza. Sono aperta a suggerimenti e consigli, ma non mi piace tergiversare. Sono per l’azione diretta».