Kindle & i suoi fratelli
aprile 2009
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Amazon.com crede sempre più nel libro elettronico e rilancia l’e-book con il nuovo Kindle2, in vendita da un mese negli Usa. «Nel 2007, prima che decidessimo di entrare nel mercato ci siamo chiesti perché il settore stentasse a decollare». A parlare dal quartier generale di Seattle è l’italiano
Diego Piacentini, uno dei vicepresidenti di Amazon.com, l’azienda che con oltre 1,5 milioni di titoli cartacei è leader mondiale per la vendita di libri cartacei online. Due i problemi individuati dai manager dell’azienda guidata da Jeff Bezos. La mancanza di un numero sufficiente di titoli digitali e i lunghi tempi necessari fino ad allora, per scaricare gli e-book dal Web.
«Al primo abbiamo risposto mettendo a disposizione dei lettori 265 mila volumi in formato digitale – spiega Piacentini - mentre per ridurre al minimo il download siamo ricorsi alla tecnologia wireless, adesso occorrono da 10 a 60 secondi per scaricare un libro intero». Il download sul display da 6 pollici avviene tramite la rete in banda larga (3G) dell’operatore americano Spring. Ma Kindle2 (8 millimetri di spessore) consente anche la lettura di giornali. Come nel caso del
Corriere della Sera, primo quotidiano nazionale a siglare un accordo per la lettura su Kindle2. Il prezzo di abbonamento è fissato in 9,99 dollari al mese, ma per ora il “reader” è in vendita solo negli Stati Uniti.
In Europa approderà non prima del prossimo anno. Da Seattle non rilasciano date certe, perché prima bisognerà stringere accordi con editori locali per disporre di un ricca scelta di titoli. Sicuro invece il prezzo: fissato in
359 dollari e disponibile online, visto che da sempre Amazon.com crede nel commercio elettronico. Notevole il numero di volumi immagazzinati nella memoria da 2 GigaByte. «Una media di 1500 titoli – afferma Piacentini, milanese e bocconiano, nonché ex numero uno di Apple Italia – una cifra ben superiore ai 200 del precedente Kindle».
I competitor sono diversi. A partire dall’
eReader di Sony, un libro elettronico (399 dollari di listino) con schermo touch e luce di cortesia. Da poco l’azienda nipponica ha stipulato un accordo con Google per la pubblicazione di oltre mezzo milione di titoli scaricabili gratuitamente dall’Ebook Store Sony. Si tratta di volumi liberi di diritto d’autore, opere di classici pubblicati prima del 1923. A erodere vendite a Mr.Bezos sono anche i lettori digitali
iLiad di iRex Technologies (Philips), un ultrasottile con schermo da 8,1 pollici in 16 tonalità di grigi. Può funzionare anche da riproduttore musicale. Da non dimenticare Cybook della francese Brooken capace di contenere oltre 1000 titoli. «Attenzione però agli standard di lettura – precisa
Cristina Mussinelli, consulente Aie (Associazione italiana editori) - per i libri digitali non esiste ancora un formato comune, per intenderci come l’Mp3 nella musica. In concreto un libro acquistato da Amazon.com non si leggerà sull’eReader Sony».
Nel nostro paese, una mano allo sviluppo dell’editoria digitale arriverà dal mercato scolastico. Grazie all’annuncio del Ministro Mariastella Gelmini di adottare nei prossimi 3 anni gli e-book per materie di insegnamento. Un vantaggio economico per le famiglie, un minore peso sulle spalle per gli studenti. L’opportunità l’ha colta “Dante Alighieri”, storico editore scolastico, che ha annunciato l'ingresso nel mondo degli e-book. Il prossimo 15 maggio in collaborazione con
Bruno Editore (tra i primi editori digitali assieme a Franco Angeli), pubblicherà la versione elettronica del dizionario latino Bonus Malus. «La scolastica – afferma il presidente Giacomo Bruno, - si abbina col nostro mercato di riferimento, da 7 anni ci occupiamo di e-book per formazione personale e professionale». Dante Alighieri porterà in digitale anche il noto dizionario di greco Rocci.
Intanto nei centri di ricerca si sperimentano nuove tecnologie. Il prossimo passo sarà un foglio di materiale arrotolabile e trasparente. A farlo funzionare
e-ink, l’inchiostro elettronico con bassi consumi energetici, visibile solo al momento della lettura. Sperimentazioni arrivano da Philips e dai Labs giapponesi Nec. Mentre a Dresda Plastic Logic sta studiando un giornale di plastica sviluppato assieme alla Cambridge University.