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La vacanza non è online
giugno 2008 ↓ scarica pdf archivio >>

Oltre 20 milioni di italiani visitano abitualmente, e più di una volta, i siti Internet di turismo online. Siamo al terzo posto in Europa dopo Francia e Regno Unito. Lo rivelano i dati Nielsen/Netratings riferiti al 2007. Che stimano una crescita media di visite del 13%, con siti come Expedia, Volagratis e Lastminute che toccano incrementi del 40%. Un successo dunque? Non proprio. O meglio, solo se guardiamo il fenomeno dal punto di vista dell’info-commmerce. Cioè della curiosità dei cybernaviganti del Bel Paese di reperire informazioni su località turistiche, alberghi e tempo libero. Ma quando si tratta di passare all’acquisto della vacanza, allora decidono solo 2 italiani su 100. Gli altri vanno ancora in agenzia.

Netcomm e School of Management Politecnico di Milano confermano che l’intero comparto del web-turismo italiano ha chiuso il 2007 con un fatturato di 2,6 miliardi di euro. Cifra che da sola vale metà dell’e.commerce nazionale. Sembrerebbe un buon risultato. Ma anche qui, andando a spulciare i dati non mancano sorprese. In primis, circa un terzo viene speso dagli stranieri che acquistano hotel e vacanze su nostri siti. Poi, dalla cifra rimanente, il 70% va sotto le voci biglietteria treni, aerei e noleggio auto. «Alla fine, per i veri pacchetti turistici gli italiani hanno speso sul web circa 200 milioni di euro – spiega Roberto Liscia presidente Netcomm – una cifra che alla fine rappresenta l’1% dell’intero comparto turistico». Ed è poco.
Vince dunque l’italica curiosità di informarsi e guardare. Lo dimostrano le visite a portali come OctopusTravel e Venere, dove si scelgono i servizi di 22 mila tra hotel, appartamenti vacanze e agriturismo. Oppure Tripadvisor.it dove si leggono consigli su migliaia di location. Con un passa parola di 10 milioni di viaggiatori, che come tanti Pollicino lasciano una traccia dei luoghi di soggiorno. Per mettere in guardia i cyberviaggiatori sul “lato oscuro” di strutture e servizi. O sulle spese aggiuntive di escursioni ed extra, scritte in piccolo nei depliant virtuali.

Ma quei due italiani su cento che comprano sul web, quanto sborsano alla fine per un viaggio? «Abbiamo registrato una spesa media di 600 euro – spiega Vittorio Maffei amministratore delegato di Lastminute». Nel cui sito, negli scorsi 12 mesi sono transitati 23 milioni di utenti. Ma un solo milione ha comprato le offerte dell’ultimo minuto. Dunque, ancora una volta per il turista italiano vale il motto: guardare e non comprare. Perchè?
La colpa non è da imputare allo sviluppo a macchia di leopardo della banda larga, che porta Internet veloce nelle case degli italiani. E neppure alla paura di truffe online con carta di credito. Non superiori a quelle della vita reale. Allora, a chi si deve il rallentamento delle vendite online? Difficile crederlo, ma a frenare sono gli stessi tour operator. «Che spingono col contagocce le vendite dei viaggi su Internet - afferma Stefano Pozzi, direttore dell’area turismo della milanese Axteria – per evitare conflitti di canale con le agenzie di viaggio». Così facendo però si tirano la zappa sui piedi.

Perché arrivano nel nostro paese le On line travel agency (Olta) straniere, che offrono pacchetti fai da te. Per costruirsi vacanze personali con soluzioni “su misura”. Da acquistare online. Risparmiando, sia con offerte a basso costo, sia utilizzando nuovi modelli di vendita.
Come le “aste viaggi” proposte da Tui Travel. Un colosso del turismo presente in 180 paesi del mondo, con 30 milioni di viaggiatori nell’ultimo anno. L’asta online parte da 1 euro e funziona con i tradizionali rilanci degli utenti. Gli scorsi mesi, chi si è aggiudicato un 4 stelle a Capo Verde “all inclusive” ha speso solo 363 euro (prezzo pieno 1250). Mentre un viaggio per due persone in Kenia, con tanto di safari, è stato battuto a 1090 euro, invece di 1800.

Una mano al turismo online arriva dalle proposte che utilizzano le community del Web 2.0. Lo sta facendo Bit Channel, voluta da Fiera Milano Expocts. Secondo l’amministratore delegato Corrado Peraboni: «un concept nuovo che unisce le esperienze di operatori e viaggiatori, raccogliendo proposte di prodotti turistici e news del settore». Ma anche i video-diari dei vacanzieri. In pratica un canale turistico per condividere i contenuti con YouTube. Con l’obiettivo di incrementare le offerte travel. In fatto di novità il Gruppo Ventaglio con Radio 105 ha lanciato 105travel.it. Un sito che abbina musica e turismo. Target di riferimento 18-45 anni: «ci rivolgiamo a chi non vuole schemi rigidi ed è alla ricerca di vacanze su misura – spiega il vicepresidente Stefano Colombo». La meta si sceglie sul web, aggiungendo e togliendo voli, hotel e formule all inclusive. Il pagamento si fa online.

Una formula per allargare le possibilità di scelta e pagamenti la offre anche Costa Crociere. In Italia si fa il preventivo online, ma bisogna pagare in agenzia. In un secondo tempo, con il numero di prenotazione, si torna su Internet per personalizzare la crociera: dalla scelta dei fiori per festeggiare ricorrenze, alla prenotazione del tempo libero ed escursioni. Solo dai siti francese, tedesco, inglese e Usa è data la possibilità di acquistare l’intero pacchetto con carta di credito sul web. Comunque si paga la tariffa piena senza agevolazioni sul prezzo. Ancora una volta il motivo è quello di non intaccare accordi e provvigioni con le agenzie. A venire incontro, almeno in parte, ai cyberviaggiatori è Volando Alpitour con la formula dieci-novanta. Si paga il 10% online alla prenotazione, ma poi si torna in agenzia per saldare il restante 90%.






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